sabato 16 febbraio 2013

I segni grafologici del vissuto (la grafia cambia)

La grafia cambia. La grafia è dinamica. La grafia assimila e riflette la vita contemporanea del soggetto.
Se è vero che alcuni segni Sostanziali non cambiano e gli porteremo per tutta la vita è pure vero che altri segni cambiano durante tutta la vita assieme alla nostra personalità. Le varie grafie perciò disegnano la Storia del soggetto.
Per capire meglio questo discorso assai complesso ed articolato prendiamo come esempio le grafie di Aldo Moro. Un classico da manuale di grafologia.
Aldo Moro prima del sequestro
Aldo Moro durante il sequestro. Probabilmente la sua ultima lettera.

Aldo Moro prima del sequestro presentava il segno Mantieni il Rigo e Largo tra lettere. Cioè una volontà costante ed incrollabile nell'accogliere idee provenienti da altre fonti e la capacità di farle proprie e seguirle con determinazione e costanza. Per un alto senso del dovere e generosità.
Durante il sequestro la grafia si blocca. L'Intozzata II° Modo aumenta esponenzialmente (impressionabilità).
La grafia diventa Stentata (cioè frustrazione), il rigo di base perde il Mantieni Rigo e diventa Titubante (incertezza). La firma Aldo è discendente. Per cui si nota come lo sfortunato statista era provato da questa prigionia. Questa grafia denota i segni di una grande delusione, incertezza e dolore dovuti ad un particolare momento della vita del soggetto che si trovava in una situazione di grande sconforto.

In tal senso la grafia oltre che raccontare la nostra Storia passata ci racconta anche la nostra contemporaneità

Il Grafologo si accorgerà che alcuni segni sono propri del vissuto contemporaneo perché "fuori contesto" rispetto ai segni dominanti. 

Se invece un segno del vissuto è ormai diventato stabile nella vita del soggetto esso modificherà anche il resto del contesto grafico. Per cui i segni dominanti verranno, come dire, "indirizzati" verso il segno del vissuto.