martedì 30 aprile 2013

I Margini nella grafologia

Il margine di sinistra rappresenta l'inizio di un discorso. Il margine di destra rappresenta la conclusione di un discorso. Il rigo rappresenta lo svolgimento di un discorso.

Perciò chi scrive tenendo breve il margine sinistro desidera iniziare un discorso con delle basi solide alla propria argomentazione (siano esse obbiettive o meno). Chi inizia partendo da un margine sinistro più spazioso, ma in seguito, nelle successive righe, lo restringe verso sinistra, significa che inizia senza premesse  ma poi le trova durante il discorso. Viceversa il soggetto che inizia dal margine sinistro stretto ma nelle righe successive si allontana verso destra è come se perdesse le basi iniziali del discorso. Si allontana dalle premesse iniziali.
Chi procede in maniera altalenante, ora con un margine sinistro breve in un rigo, ora con un margine sinistro spazioso nell'altro è come se cercasse di avere delle premesse che però non risultano solide e costanti ma anzi risultano confuse e poco coese.

Il margine destro rappresenta la conclusione di un discorso (la conclusione delle premesse iniziali). Il discorso si può seguire e concludere in varie maniere, per cui c'è chi arriva piano o velocemente alla sua conclusione. Questo dipenderà dalla velocità della grafia e dal suo movimento (destrogiro o sinistrogiro). Ancora se il soggetto lascia troppo spazio vuoto nel margine destro è come se perdesse il filo del ragionamento. Tali soggetti per vari motivi non esprimono del tutto il proprio ragionamento o comunque lasciano sospese le premesse iniziali. Le persone che amano più riflettere che parlare o dialogare, o sono timide, insicure e silenziose, lasciano un margine destro ampio
Così chi va a capo spesso è un soggetto che preferisce variare argomento all'interno del discorso principale. Se le variazioni sono coerenti o meno dipende dal contesto (i margini infatti sono accidentali). Inoltre c'è chi prosegue con ordine e linearità o chi in maniera disordinata etc. 

Il soggetto che lascia troppo spazio vuoto nel margine superiore è quel soggetto che prima di iniziare il discorso ha necessità di tempo per riflettere e concentrarsi su ciò che andrà a dover dire. Oppure semplicemente prima di iniziare un discorso ha necessità di una pausa anche solo per timidezza o per ambientarsi. Se non lascia margine superiore il discorso inizia subito poiché egli ha già tutto pronto in mente oppure non ha bisogno di riflessione iniziale prima di cominciare un discorso. Se mantiene breve il margine alto ed inizia con il margine sinistro ampio potrebbe parlare a sproposito per troppa impulsività. Se tiene il margine alto spazioso con il margine sinistro corto, -dopo una giusta pausa- inizierà di filato il suo discorso con sicurezza e decisione poiché coadiuvato da delle buone premesse.

Chi presenta il margine basso troppo ampio e vuoto potrebbe avere semplicemente poco da dire oppure non finisce mai il discorso e lo lascia sospeso. Se inoltre il margine destro è ampio, il soggetto tende a non concludere mai i discorsi. Dice quello che vuole. Se il margine basso è troppo pieno il soggetto discute e tenta di impiegare al massimo il tempo a sua disposizione usando anche ripetizioni.

Chi taglia spesso le parole al termine del margine destro, per andare a capo, preferisce non concludere un ragionamento nello stesso discorso ma preferisce riprendere il ragionamento sull'inizio del discorso successivo. Chi non taglia le parole, ma va subito al capoverso, non "taglia il pensiero" ma prima finisce un pensiero poi riprende con un pensiero nuovo. Ovvero preferisce terminare il proprio ragionamento prima di passare al successivo.

Fino a questo momento l'articolo era dedicato all'uso del pensiero del soggetto. Con tutto ciò vi è pure una possibile lettura orientata non verso il pensiero ma verso la relazione. In questo senso la logica non cambia. Tuttavia la singola lettera rappresenta l'Io, la parola rappresenta la relazione con il tu (anche l'idea che abbiamo di noi stessi rapportati al prossimo), il rigo rappresenta la relazione con il prossimo, le righe indicano invece la relazione con il gruppo sociale (e la coerenza dei vari comportamenti). Quindi rapporto con il sociale. 
Lettera-Io, parola-personalità, rigo-comportamento, insieme di righe-coerenza del comportamentoQuindi il discorso fatto per i margini verso il pensiero vale anche verso le relazioni personali.

Ricapitolando. Il margine sinistro rappresenta le premesse di un discorso. Il margine destro indica la conclusione di un discorso. Il margine alto rappresenta la concentrazione mentale ed il tempo che il soggetto presenta prima di iniziare un discorso o ambientarsi.  Il margine basso come il soggetto impiega il tempo a sua disposizione.

Meglio sottolineare che nel caso specifico del pensiero, la singola lettera indica l'idea. Un'insieme di idee (o di lettere) costruiscono un pensiero finito (appunto la parola). L'insieme delle parole (ovvero dei pensieri) definiscono un ragionamento. Il ragionamento è rappresentato da un rigo. L'insieme dei ragionamenti delineano tutto un discorso o un argomento. Si badi bene che queste sono indicazioni di comodo che non devono risultare schematiche e rigide.

Attenzione. Questo articolo vuole solo descrivere una possibile interpretazione dei margini. Tuttavia è importantissimo sapere che non è l'unica. Questo articolo offre solo uno strumento in più nell'analisi della grafia. Inoltre è assolutamente indispensabile non dimenticare il contesto degli altri segni presenti. I margini sono solo una accidentalità. Non sono sostanziali in un'analisi grafologica.