domenica 30 giugno 2013

Cosa rappresenta la velocità nella grafia?

Nell'articolo precedente si è visto come la velocità è una componente del ritmo e che comprendere esattamente il ritmo (e la pressione) sia di fondamentale importanza nella stesura di un'analisi grafologica.
Per ritmo s'intende l'intero movimento della grafia. Cioè l'intero gesto che compie la mano dello scrivente per stendere la grafia. Questo gesto, ovviamente, ha una propria velocità (o lentezza).

La velocità con la quale si scrive è unica per ognuno di noi. Ognuno di noi ha una propria velocità o lentezza nello scrivere ed ognuno di noi compie un particolare movimento nell'atto dello scrivere. Questo particolare ed unico ritmo nello scrivere, deriva da natura, ed in seguito viene modificato e influenzato, in parte, dalle contingenze: dall'età, dalle malattie, dal caldo o freddo, dalla condizione emotiva, dalla stanchezza fisica etc.
Tuttavia queste contingenze modificano e influenzano solo in parte il nostro gesto naturale e spontaneo che comunque manterrà la propria impronta identitaria. Per cui si può aumentare o diminuire la propria velocità nello scrivere ma solo per brevi momenti di breve intensità. Peraltro nel gesto grafico saranno evidenti dei segnali di costrizione alla propria velocità naturale. Il grafologo comprende se quella è la velocità naturale o se è una velocità simulata o dovuta a delle contingenze perché si osserva l'intero contesto dei segni presenti.

Cosa rappresenta la velocità nella grafia?

La velocità rappresenta l'apertura ed il controllo che diamo al nostro inconscio. Detto così è un po' complesso da capire come concetto. Però se si pensa che per rendere una grafia ben curata, precisa etc. ci vuole un buon controllo del gesto e che questo controllo ha necessità di maggior coscienza, si può intuire meglio cosa s'intende dire. Va da sé che più la grafia è veloce e più questa velocità crea immediatezza, più gli impulsi inconsci agiscono. Tuttavia non è che agiscono per fare chissà quali danni. Dipende dal contesto. Spesso nel mondo dell'inconscio ha origine tutta quella gamma di creatività dell'artista. Certo non è detto che per essere artisti bisogna avere una grafia veloce. Però ci sono artisti che attingono più dal proprio immaginario inconscio e ci sono artisti più tattici e coscienti. Ecco questi si distingueranno dalla propria arte ma per un grafologo anche dalla propria grafia.
Quindi maggiore è la velocità della grafia minore è l'accuratezza; maggiore è l'accuratezza della grafia, maggiore è il controllo del gesto, minore è la velocità di stesura.

Quindi la velocità della grafia rappresenta l'immediatezza non filtrata dalla coscienza.

Questa immediatezza non è né positiva né negativa in sé. Resta solo una componente dell'intero carattere per cui bisogna vedere l'intero contesto.

Esempi 


Grafia di Pablo Picasso stesa con una velocità estrema per immediatezza creativa



Grafia di Marie Curie dove la velocità del tratto è stesa con un certo controllo dovuto al pensiero cosciente


Grafia Di Emanuele Severino (filosofo) dove il controllo della velocità è gestita dalla piena coscienza.